Il Progetto speciale SCAI è stato promosso dal GNDCI nell'ambito della Linea 2
"Previsione e prevenzione dei fenomeni franosi a grande rischio" per rispondere alle esigenze conoscitive e di ricerca del nostro Paese, ed in particolare per verificare la situazione relativa alle condizioni di
stabilitā dei centri abitati oggetto della Legge 445 del 9/7/1908 che fino alla istituzione delle Regioni aveva lo scopo di individuare le condizioni di pericolo per la pubblica incolumità e, sulla base di queste, dichiarare le situazioni che richiedevano il trasferimento od il consolidamento.
Il Progetto, che costituisce il progetto principale della Linea 2 per numero di ricercatori
e per risorse economiche impiegate, riguarda lo studio dei problemi connessi ai fenomeni franosi interessanti i centri abitati, e quindi direttamente associati a condizioni di rischio elevato, ed è svolto in stretta relazione con le attività e gli interessi del Dipartimento per la Protezione Civile. La Legge 445 del 1908 classifica sul territorio nazionale 1306 centri abitati da consolidare e 323 da trasferire. Tale quadro è stato negli anni successivi mutato da integrazioni e modifiche apportate da decreti ministeriali e, negli ultimi anni, con il trasferimento delle competenze alle Regioni, da leggi regionali. Quasi tutte le unità operative della linea sono state impegnate nel Progetto, assegnando ad ognuna una diversa area di competenza. Nella maggior parte delle Regioni la ricerca è consistita nel censimento preliminare dei fenomeni franosi interessanti centri abitati e, in una seconda fase, nella raccolta, secondo una scheda appositamente elaborata, delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche dei principali eventi. I censimenti approntati da alcune Regioni nell'ambito del progetto SCAI, hanno messo in evidenza che la situazione reale del dissesto nelle aree urbane è in generale molto più grave di quanto prospettato dalla Legge 445/1908 e dalle sue successive integrazioni. E' infatti emerso che il numero degli abitati dissestati è aumentato nel tempo, principalmente a causa dell'incremento delle superfici urbanizzate in aree instabili. I risultati del Progetto, ormai nella sua fase conclusiva, sono pubblicati o in via di pubblicazione in forma di "atlanti" regionali dei centri abitati instabili.
La pubblicazione di riferimento per la realizzazione del Progetto SCAI è:
"Le condizioni di instabilitā dei pendii nei centri abitati. Principi e criteri generali ad uso degli Uffici Tecnici di Enti Pubblici, di P. Canuti, F. Dramis e F.
Esu".
Allo stato le UU.OO. del GNDCI hanno prodotto atlanti dei centri abitati instabili per
6 regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna
Toscana e Umbria). Per altre 2 regioni (Marche e Campania) gli studi sono
in via di completamento e gli atlanti sono in corso di realizzazione.
Atlanti pubblicati |
Atlante
dei Centri Abitati Instabili della Toscana |
Centri abitati
dichiarati instabili della Provincia di Pavia |
Studio dei centri
abitati instabili della Provincia di Sondrio |
Studio dei centri
abitati instabili in Umbria |
Atlante dei centri
abitati instabili piemontesi |
Atlante dei centri
abitati instabili dell'Emilia-Romagna |
Centri abitati instabili
delle Regione del Veneto |
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Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Prof. Paolo CANUTI
Dipartimento di Scienze della Terra
Università di Firenze
via La Pira, 4
50121 FIRENZE
Tel. 055 275.7523
Fax. 055 218.628
e-mail: Canuti@geo.unifi.it
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