|
![]() |
![]() |
![]() |
L'archivio
storico del Progetto GIANO
Frane
ed Inondazioni in Italia nei Secoli XVIII° e XIX°
Nel
1987 l’ENEA (PAS-ISP) affidò la
realizzazione del progetto GIANO alla Società di ricerca SGA,
Storia Geofisica Ambiente di Bologna, che aveva partecipato alla
formulazione del progetto. Il contratto triennale riguardò in particolare la
"Raccolta, analisi, elaborazione ed interpretazione di informazioni
storiche sugli effetti prodotti da eventi naturali eccezionali in Italia,
dall’anno 1000 al 1985". Le attività relative alla ricerca si conclusero
entro i termini previsti, nel marzo del 1990, con la consegna di tutti i
materiali raccolti, predisposti secondo le specifiche contrattuali.
|
|
Con
il progetto GIANO l'ENEA intendeva iniziare la catalogazione a livello nazionale
di informazioni riguardanti eventi naturali eccezionali storici in una finestra
temporale di mille anni. Com’è noto, i caratteri geografici, geologici e
antropici dell’area italiana concorrono a rendere molto elevata la
vulnerabilità del suo territorio: sulla base dei dati del 20° secolo, in
Italia si registra il numero maggiore di disastri d’origine naturale in Europa
e uno dei più alti del bacino del Mediterraneo.
L’analisi
degli effetti degli eventi naturali sviluppata in una prospettiva storica e
ambientale è di gran rilevanza, ma in Italia non era stata ancora affrontata in
modo sistematico, specialmente per quanto riguarda la costruzione di serie
storiche significative, atte a definire dove, con quale intensità e con quale
frequenza tali eventi si sono verificati nel passato. Tali valutazioni sono
ancor oggi essenziali ai fini di una corretta pianificazione dell’uso del
territorio e per prefigurare scenari possibili.
L’obiettivo
posto era di considerare eventi ed effetti nei particolari situazioni
storico-ambientali, in grado di definire spazialmente e temporalmente un quadro
il più possibile completo e attendibile delle dinamiche ambientali,
specialmente in relazione con le manifestazioni estreme dei fenomeni naturali
(eventi naturali eccezionali). La definizione di tale quadro richiede sia la
ricerca e la raccolta su grande scala dei dati empirici, sia la relativa analisi
storica, necessaria a dare un’affidabilità il più possibile elevata alle
informazioni.
Le
attività intraprese dall’ENEA con il progetto GIANO erano volte a colmare la
mancanza di tali informazioni e quindi a costruire uno strumento essenzialmente
costituito da basi di dati storici idonee alla pianificazione territoriale per
giungere a valutazioni di pericolosità, analoghe a quelle per le quali si è
pervenuti per i terremoti.
Obiettivo
della ricerca è stato anche quello di riconoscere, per aree campioni, le fasi
climatiche interessanti in toto od in parte il territorio per lunghi periodi di
tempo, le conseguenti dinamiche ambientali, e le risposte antropiche. E’
risultata di particolare interesse l’individuazione di quelle a carattere
globale, o quantomeno europeo (Piccola Età Glaciale), e delle tendenze
evolutive in atto del clima a fini revisionali, a breve e medio termine. Questa
parte dell’analisi è stata oggetto di uno studio specifico riguardante
l’area del basso Po (Guidoboni, 1998).
Il
percorso scientifico adottato per GIANO doveva essere in prospettiva articolato
in varie fasi, di cui non tutte da completare nei primi tre anni del progetto,
ma solo dopo il completamento delle ricerche di base. Tali fasi erano:
Recupero della
documentazione originale contenente le informazioni sugli eventi naturali
eccezionali dall’anno Mille al 1985;
Costruzione di basi
di dati contenenti le informazioni estratte dalla documentazione originale;
Costruzione
ragionata di cataloghi descrittivi, che si ottengono conglobando e
interpretando le informazioni al fine di fornire una descrizione il più
possibile attendibile dell’accaduto;
Costruzione di
cataloghi informatizzati riguardanti gli eventi relativi a ciascun fenomeno;
ogni evento viene definito e caratterizzato attraverso vari parametri: data,
intensità, tipologia di danni, posizione geografica, durata, estensione,
aree e/o località interessate.
Il
percorso sopra delineato è stato interamente compiuto dalla comunità
scientifica italiana solo per gli eventi sismici: per questo tipo di fenomeni si
dispone, infatti, di un catalogo nazionale informatizzato che risponde allo
scopo. Invece, per quanto riguarda tutti gli altri fenomeni d’interesse per
l’ambiente, non esistevano e non esistono ancora - escluso il progetto AVI per
frane e inondazioni e limitatamente al '900 - cataloghi né parziali, né
globali: con il progetto GIANO, l’ENEA aveva inteso quindi iniziare a riempire
un vuoto di informazioni pressoché totale in Italia, intraprendendo un cammino
di ricerca e di catalogazione che avrebbe dovuto prevedere una continuità di
ricerca e di analisi, ma che si è interrotto dopo i primi tre anni di lavoro
per il drastico cambiamento delle politiche di ricerca dell’ente, con l'uscita
dall'impegno nucleare.
Il
progetto GIANO ha comunque potuto predisporre una prima, ampia base di
informazioni riguardante una nutrita serie storica di eventi.
Le
principali manifestazioni dei fenomeni oggetto della ricerca svolta appartengono
a due categorie:
meteorologica,
essenzialmente forti variazioni d’intensità e durata delle precipitazioni
(piogge persistenti, siccità prolungate, grandinate, ecc.), delle
temperature (gelate, calure, ecc.) e dei venti (tempeste, trombe d’aria,
ecc.);
meteo-climatico-geologica,
generalmente in relazione alla combinazione contemporanea di fenomeni di
varia natura come: piene, inondazioni, alluvionamenti, frane, valanghe,
mareggiate, acque alte, erosioni, formazioni di bacini lacustri,
interramenti, e così via.
Questa
prima catalogazione di eventi di origine naturale è stata affrontata tenendo
conto del nucleo concettuale espresso dalla recente storiografia ambientale.
Tale consapevolezza metodologica, ispirata a una visione diacronica di lungo
periodo dei sistemi ecologici umani, rende l’intero progetto assai lontano dal
carattere deterministico di cataloghi di tradizione positivistica ottocentesca.
Dall’insieme
di questi dati emergono due aspetti rilevanti, che devono essere sviluppati:
Serie cronologiche
d’eventi storici di origine naturale in grado di fornire interessanti
elementi relativi alla vulnerabilità ambientale;
Elementi di storia
del clima: una prima serie di dati da approfondire con ulteriori ricerche.
Va
rilevato, inoltre, che GIANO si è posto una domanda difficile: come può essere
definito "eccezionale" un evento di origine naturale avvenuto nel
passato, e in contesti economici e sociali assai diversi da quelli attuali.
L’immagine di tale vulnerabilità è inoltre filtrata dal sistema culturale
coevo, che ne ha conservato la memoria (sia esso documentazione pubblica o
privata). Si è ritenuto quindi che solo dall’analisi dell’interazione fra
evento naturale e contesto storico-sociale sia possibile delineare la
definizione corretta di evento eccezionale e che da tale analisi possono
emergere le configurazioni, i parametri e le congiunture che individuano la
relatività storica del concetto di eccezionali (Guidoboni 1990).
Tenendo
conto delle finalità del progetto e di questo primo approccio al problema, sono
stati considerati eccezionali quegli eventi che sono risultati di rilievo, alla
scala dei tempi storici, per la vita e i beni umani e pertanto degni di avere
lasciato di sé una traccia nella memoria storica delle comunità locali. Per
gli eventi dei secoli più vicini e fino ai nostri giorni, la molteplicità di
informazioni è estremamente più varia e complessa, per cui si è posto, se
mai, un problema di scala e di selezione. In sintesi si è tenuto conto delle
manifestazioni dei fenomeni naturali che attraverso la loro azione (intensità,
durata, estensione) hanno prodotto:
Danni a persone,
e/o a opere dell’uomo (manufatti, colture, beni culturali), e/o al
patrimonio naturale (boschi, pinete, ecc.);
Effetti di rilievo
sul terreno, generalmente consistenti in modificazioni significative
dell’ambiente, per esempio: erosioni, franamenti, alluvionamenti,
impaludamenti, fagliazioni superficiali.
GIANO
offre ancora un bagaglio di informazioni di tutto riguardo, non essendo state
sviluppate altre ricerche analoghe e con tanta sistematicità, benché in
mancanza di esaustività, essendosi interrotto il progetto.
Con
GIANO sono state analizzate e schedate 2.347 fonti e opere. Ciò ha comportato
la lettura attenta dei testi, l’identificazione delle informazioni riguardanti
eventi naturali in essi descritti, la loro estrazione e trascrizione o
traduzione, la schedatura cartacea di tutti i dati contenuti nel testo
d’interesse per la ricerca. Nelle opere consultate (diverse delle quali
costituite da svariati volumi) sono state ricavate e georeferenziate 29.087
testimonianze di fenomeni ed effetti delle categorie elencate nella tabella 1.
Tabella
1 - Elenco delle principali categorie di fenomeni ed effetti oggetto della
ricerca del progetto GIANO.
Fenomeni
atmosferici (piogge, nevicate, grandine, venti, nebbie, temperature) |
Fenomeni
endogeni (terremoti, eruzioni vulcaniche, bradisismi) |
Fenomeni
relativi all’ambiente costiero e marino (maremoti, acqua alta, onde
anomale) |
Fenomeni
relativi a bacini lacustri (onde anomale) |
Cambiamenti
Morfologici (rotture del terreno, sollevamenti e avvallamenti del
terreno, frane, valanghe) |
Fenomeni
relativi a corsi d’acqua (magre, piene, alluvioni, erosioni,
variazioni d'alveo) |
Invasioni
di Cavallette e altri insetti |
Fenomeni
relativi all’ambiente marino (fenomeni algali e mucillagini, moria di
pesci e altri organismi) |
Modificazioni
alla linea di costa (erosione, avanzamento, comparsa o scomparsa di
isole e laghi costieri) |
Dai
dati di Giano agli archivi AVI
Al
fine di estendere all'indietro l'arco cronologico degli archivi AVI di frane e
inondazioni, la Presidenza del CNR-GNDCI ha verificato se l'ENEA aveva elaborato
i dati di GIANO e messo a disposizioni cataloghi od altro. E' stata controllata
la fruibilità dei risultati di altri progetti e solo successivamente ha
commissionato alla SGA (autorizzata da ENEA) l’analisi delle testimonianze
relative a frane e inondazioni avvenute in Italia nei secoli XVIII e XIX
schedate nel progetto GIANO, secondo le specifiche del progetto AVI.
Il
database a suo tempo predisposto da SGA per gestire i risultati della ricerca
storica di GIANO era una raccolta organizzata di testimonianze, georeferenziate
e classificate secondo la tabella 1 e secondo una scala d’effetti di danno a
cose e persone. In quella fase del progetto non era previsto il raggruppamento
delle testimonianze di effetti per la creazione di un catalogo di eventi.
Obiettivo della nuova elaborazione è stata quindi la rilettura delle
testimonianze relative a frane e inondazioni accadute in Italia nel periodo
considerato, per la creazione della griglia informativa prevista dagli archivi
del progetto AVI
Sono
state elaborate 2796 testimonianze georeferenziate ricavate da un totale
(inondazioni e frane insieme) di 177 referenze bibliografiche (cataloghi,
repertori, fonti, bibliografia scientifica ecc.) che interessano tutto il
territorio italiano. La rilettura delle testimonianze e la loro aggregazione
cronologica e spaziale per eventi ha consentito di ricavare informazioni circa
la durata, l'estensione territoriale, i danni a persone, a beni, al patrimonio
zootecnico e a quello agricolo, eventuali cause innescanti delle frane e delle
inondazioni catalogate.
I
cataloghi prodotti per l'AVI dall'aggregazione cronologica e geografica delle
testimonianze contengono rispettivamente 356 frane e 793 inondazioni, così
ripartite nei diversi secoli:
Secolo |
XVIII |
XIX |
Frane |
56 |
300 |
Inondazioni |
388 |
405 |
Secondo
l'originale classificazione messa punto da SGA (Guidoboni, 1995, pp. 53-54), le
testimonianze storiche analizzate sono così distribuite:
Valore
della testimonianza |
% |
Fonti |
31 |
Cataloghi |
69 |
A
supporto delle elaborazioni sono stati predisposti 1245 files in formato PDF
delle immagini delle schede con le testimonianze analizzate. Per comprendere il
rapporto fra il numero di files e altri numeri citati in precedenza si consideri
che ciascun file può contenere testimonianze di più località e di più di un
evento.
Referenze
bibliografiche
Guidoboni
E., 1990. Storia del clima ed ecologia storica, Le Scienze, ottobre 1990, n.
266.
Guidoboni
E., 1995. Dati di base e metodo di indagine: una navigazione fra effetti sismici
e contesti storici, in E. Boschi, G. Ferrari, P. Gasperini, E. Guidoboni, G.
Smriglio, e G. Valensise, Catalogo dei forti terremoti in Italia dal 461 a.C. al
1980, pp. 20-57, Bologna.
Guidoboni
E., 1998. Human factors, Extreme Events and Floods in the Lower Po Plaine (Northern
Italy) in the 16th Century, Environment and History, 4, n. 3, pp. 279-308.